(Dicembre 2009)
"Distanti dalla comprensione, distanti!"
Un boccone troppo grosso che soffoca
spinge e fa male, e non smette.
Duole sempre di più
la consapevolezza che non ama lasciar traccia
se non coi suoi trucioli.
La sua espressione come un lago che non trova un fiume
ma mille rigagnoli assorbiti dalla terra appena nati.
Resta la vita da sorvolare leggeri
invischiati e lontani,
insieme,
con mille domande o forse nessuna,
diamante di coccio di vetro che rotola,
gatto dagli occhi vuoti, come lucertola,
automa di ferraglia che non mantiene quel che promette.
Ci proponiamo di “essere”, e invece siamo;
senza virgolette.
Illusione subdola carica di relitti,
sulla purezza di una molecola che replica se stessa.
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